LIBRERIA RINASCITA: Scheda prodotto
ALBORI DI DEMOCRAZIA NELL'ITALIA IN RIVOLUZIONE (1792-1802)
di CRISCUOLO VITTORIO
Stato Editoriale
Fuori commercio
Reperibilità
Reperibilità incerta, contattaci
- Titolo: ALBORI DI DEMOCRAZIA NELL'ITALIA IN RIVOLUZIONE (1792-1802)
- Autore: CRISCUOLO VITTORIO
- Illustratore: 0
- Editore: FRANCO ANGELI
- Collana: STORIA-STUDI E RICERCHE
- Anno: 2005
- ISBN: 9788846470065
- Pagine: 512
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 940 GEOGRAFIA E STORIA
Classificazione CEE
- HBJD2 STORIA D'ITALIA
- HBLH STORIA MODERNA DAL 1450-1500 AL 1700
Oggetto del libro è l'ala estrema del movimento repubblicano che, a partire dal 1792, pose le prime radici della tradizione democratica italiana ispirandosi all'esempio della rivoluzione francese, ma sforzandosi anche di valorizzare la tradizione culturale e politica italiana. Dal punto di vista metodologico, vengono poste in risalto alcune caratteristiche negative manifestatesi nei più recenti sviluppi del dibattito sull'Italia in rivoluzione: da un lato la tendenza a proiettare anacronisticamente sul passato schemi e concetti radicati nella realtà attuale, dall'altro un annebbiarsi del confine fra politica e storiografia, che di mettere in pericolo l'autonomia e la libertà intellettuale dello storico.
Vittorio Criscuolo ALBORI DI DEMOCRAZIA NELL'ITALIA IN RIVOLUZIONE (1792-1802) pp. 512, € 36,00, Cod. 1573.356(U), Collana: Storia/studi e ricerche - fondata da Marino Berengo e Franco Della Peruta, diretta da Carlo Capra e Franco Della Peruta, ISBN 88-464-7006-0 Nel clima politico e culturale determinato dal crollo del modello comunista nel 1989, molte voci si sono levate a porre sotto accusa la storiografia sul triennio repubblicano 1796-1799 denunciando i pesanti condizionamenti ideologico-politici legati al suo orientamento antifascista, e in particolare all’egemonia della sinistra. Al fondo di queste polemiche si intravede quella considerazione del giacobinismo come prefigurazione del totalitarismo sovietico divenuta ormai un vero luogo comune, impermeabile ad ogni critica. Questo volume intende offrire un contributo di riflessione su questi nuovi orientamenti storiografici, che spesso hanno assunto gli aggressivi caratteri del revisionismo. In esso sono raccolti dieci studi dedicati a diversi aspetti e problemi dell’Italia in rivoluzione, apparsi fra il 1987 e il 2003, preceduti da un ampio saggio inedito che fa il punto del dibattito in atto e delinea metodi e prospettive per un effettivo rinnovamento della ricerca. Oggetto del libro è l’ala estrema del movimento repubblicano che, a partire dal 1792, pose le prime radici della tradizione democratica italiana ispirandosi certo all’esempio della rivoluzione francese, ma sforzandosi anche, sia sul piano ideologico sia su quello programmatico, di valorizzare la tradizione culturale e politica italiana. Dal punto di vista metodologico, vengono poste in risalto alcune caratteristiche negative manifestatesi nei più recenti sviluppi del dibattito sull’Italia in rivoluzione: da un lato la tendenza a proiettare anacronisticamente sul passato schemi e concetti radicati nella realtà attuale, dall’altro un annebbiarsi del confine fra politica e storiografia, che finisce per stravolgere le regole consolidate del mestiere dello storico, mettendone in pericolo l’autonomia e la libertà intellettuale. Vittorio Criscuolo insegna Storia moderna alla Facoltà di lettere e filosofia dell’Università statale di Milano. Oltre a vari studi sull’età rivoluzionaria e napoleonica e sulla storia della cultura italiana nel trapasso dai Lumi alla civiltà romantica, ha pubblicato: Il giacobino Pietro Custodi (Roma, 1987); Napoleone (Bologna, 1997; edizione spagnola: Madrid, 2000).